PANZANO – PROGETTO RECUPERO DI 12 PALAZZINE IN NELL’AMBITO DI UN CONTRATTO DI QUARTIERE
- Anno 1999
- Luogo e Area Climatica Panzano, Comune di Monfalcone - Gorizia - Friuli Venezia Gliulia, lat 45° 39’, alt 2 slm, gradigiorno – 2255, clima temperato di costiera
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Progetto Architettonico: SERGIO LOS con G. GAMBIRASIO, N. PULITZER, G. TRAVAN, F. MORENA
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Consulenze: consulenti di SYNERGIA: R. ZECCHIN, Università di Padova; M. De Carli e M. Colombari dottorandi del Dipartimento di Fisica Tecnica.
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Affidamento di incarico, a seguito di un bando di gara per la progettazione definitiva e esecutiva e attività accessorie relative a interventi sperimentali di edilizia sovvenzionata inseriti nell'ambito dei programmi di recupero urbano denominati "Contratti di Quartiere".
Il recupero del quartiere costruito negli anni '30 dalla Fincantieri, vincolato dalla Sovrintendenza come testimonianza di un insediamento storico industriale, prevedeva: il monitoraggio delle palazzine, la simulazione del fabbisogno energetico prima e dopo l'intervento, la identificazione delle strategie di intervento architettoniche, distributive (passare da quattro mini-alloggi per piano abitati da anziani a due appartamenti per giovani coppie) e tecnologiche, analisi costi-benefici di un repertorio di componenti che assemblano materiali bio-compatibili montati su pareti, solai e coperture preesistenti.S. Los e N. Pulitzer sviluppano, nell'ambito di SYNERGIA gli aspetti progettuali relativi alla qualità ambientale degli edifici, approfondendo le tecniche progettuali dell'architettura bio-climatica. Seguendo una procedura consolidata da SYNERGIA, l'intervento è stato articolato nel Programma che raccoglie e organizza i requisiti del contesto e dell'istituzione che ne abita le case, cui Progetto dà risposte adeguate. La partecipazione degli abitanti nella definizione del Programma venne arricchita associando alle discussioni emerse nelle riunioni lo studio degli interventi apportati negli anni per migliorane l'abitabilità e che esprimono in modo eloquente le loro esigenze quotidiane, offrendo la guida migliore per indirizzare il progetto a soddisfarle. Abbiamo considerato queste, che di solito vengono considerate superfetazioni, come la partecipazione più diretta al progetto, distinguendo pure i contenuti ambientali e distributivi, da quelli costruttivi e formali per elaborare le scelte progettuali adottate.
Contenuti organizzativi - distributivi: a scala micro-urbana, il progetto propone una rete duale che distingue le strade veicolari dalle strade pedonali, producendo uno spazio verde adatto ad accogliere bambini e anziani, separato dal transito pesante di camion e auto destinato al cantiere navale che interferiva col traffico locale. Inoltre, alla assenza di parcheggi che rappresenta forse il problema maggiore al quale abbiamo dato una risposta in superficie, senza intervenire con garage interrati inopportuni per la presenza di acqua, proposta che però non è stata accolta nell'intervento realizzato. L'impianto edilizio ha dimostrato una certa flessibilità nell'adeguarsi alle modifiche distributive interne dovute alla ristrettezza degli alloggi e alla mancanza di servizi. Pure riducendo l'esposizione alla bora, è stato possibile disegnare tagli di alloggi diversificati, ben orientati e ventilati. Alcuni degli "alloggio tipo" sono stati simulati al vero presso il laboratorio OIKOS a Bologna, visitato da una rappresentanza del Comitato di Quartiere che ha potuto così, sia comprendere i cambiamenti proposti che suggerire alcune modifiche.
Contenuti ambientali – qualità ecosistemica: Al fine di simulare il comportamento energetico prima e dopo gli interventi di recupero previsti e per indirizzare nel contempo le scelte progettuali è stato utilizzato un modello di simulazione che consente di tenere conto anche dell'effetto degli apporti gratuiti di energia dovuti alla radiazione solare. I ricambi dì aria previsti dalle nuove normative è stato assicurato adottando un sistema meccanizzato di ventilazione, allora molto innovativo, per assicurare l'eliminazione di condense e muffe all'interno delle abitazioni. L'impianto di climatizzazione è radiante a pavimento, centralizzato, con pompa di calore per evitare la presenza di canne fumarie adiacenti agli alloggi con contabilizzazione del calore. I bagni sono dotati di accessori che riducono insieme i consumi di acqua e di energia e particolare attenzione è rivolta alla raccolta differenziata dei rifiuti liquidi e solidi. Tutti questi sistemi hanno orientato le scelte progettuali nella disposizione degli elettrodomestici e dei servizi nei bagni e nella cucina; pure l'impianto elettrico è stato studiato per ridurre l'effetto delle onde elettromagnetiche. Per ovviare alla ridotta luce naturale diretta, dovuta al corpo profondo dell'impianto edilizio e all'impossibilità di ingrandire le finestre, invece di moltiplicare il numero di lampadine, abbiamo studiato la disposizione dei mobili, il colore delle pareti e la dotazione, dove possibile, di porte con sopraluce trasparenti per implementare l'uso di luce naturale diffusa da pareti e soffitti.Contenuti costruttivi e formali – materiali e morfologia del complesso: abbiamo cercato di valorizzare l'architettura di questo quartiere che dimostra, pure se costruito nel 1913, di reggere nel tempo molto meglio di tanti edifici contemporanei. Il suo impianto, modesto ma dignitoso nel decoro come nei volumi costruiti, ha definito quegli interventi che sono stati indotti da esigenze necessarie per migliorare la loro qualità di vita ma sempre rispettose delle espressioni architettoniche presenti e della specifica identità culturale che esse rappresentano.