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SCUOLA MATERNA ONAIRC

SCUOLA MATERNA ONAIRC
  • Anno 1964
  • Luogo e Area Climatica Via Vittorio Veneto,Tarvisio, Udine – Regione Friuli – lat. 46°30’ N, alt. 730 m - clima temperato freddo
  • Progetto Architettonico: SERGIO LOS

  • Strutture: C. MASCHIETTO

  • Il progetto della scuola materna di Tarvisio è stato sviluppato come un saggio, scritto nel linguaggio dell'architettura, sull'istituzione «Scuola Materna», e sulla specifica spazialità ludico-pedagogica che essa richiede; la scuola riflette ovviamente la concezione pedagogica, basata sul pensiero di Rosa Agazzi, del committente: l'O.N.A.IR.C. di Trento.
    Il terreno è tutto disegnato, diviso in settori, parte coperti e parte scoperti, che partono da un centro e raggiungono i limiti del lotto: una stradina che corre lungo il confine, un labirinto, una gradinata, una vasca e un orto costituiscono gli episodi salienti dello spazio esterno. Il tetto trattiene la neve, che così non cade sui bambini e stratificandosi coibenta l'edificio, mentre quando si scioglie forma dentro appositi canali di cemento, grandi stalattiti di ghiaccio, ben visibili anche dall'interno.

    Le condizioni geografiche tipiche di una area di montagna, hanno condizionato fortemente lo spazio dell'edificio e chi lo usa: infatti i bambini devono stare al chiuso per lunghi periodi e perciò I'ambiente interno è ricco, articolato, soleggiato, aperto e continuo come uno spazio esterno. Il volume avvolgente dell'edificio riduce al minimo le ombre sul terreno e sullo stesso volume edilizio che, per la sua forma diventa, un giocattolo pedagogico abitabile, nel quale gli spazi diventano eloquenti per insegnare i comportamenti istituzionali appropriati.
    Si possono identificare nel progetto di Tarvisio molti tratti, che caratterizzano la ricerca di un linguaggio contestualista, e che sono: la complessità reticolare dello spazio interno; l'articolazione gerarchica degli ambienti per la quale una stanza risulta formata da altre stanze, intermedie tra interno ed esterno; la continuità con lo spazio pubblico urbano, sul quale si affaccia con due prospetti laterali, e non frontalmente, essendo visto da una strada di traffico automobilistico; il superamento dello spazio scatolare mediante stanze poliedriche, costituite da pareti poligonali che formano un grande portico, apribile verso il sole; la integrazione di spazi coperti e scoperti, articolati in settori definiti da un campo che orienta tutti gli elementi della composizione; I'intera testura di spazi e forme propone una trasformazione del sito pre-esistente piuttosto che un oggetto monolitico appoggiato sul lotto; l'edificio formulato rappresenta lo sviluppo di una configurazione pre-strutturata da precedenti tipologici che sono la Colonia di Brusson di Carlo Scarpa e il Dipoli a Otaniemi di Reima Pietila; la composizione architettonica, in analogia con quella musicale, propone la costruzione di uno spazio «atonale».

Si veda il concetto di campo come tonalità in: «MANDALA» e ne «sistema dell'architettura» - ZODIAC 2 composto da moduli/serie variamente disposti nell'organizzazione di pianta.

 

Pubblicazione: S.Los - IDEE PER UNA ARCHITETTURA DELLA SCUOLA MATERNA -IL GIOCO DELL'ARCHITETTURA