Organizzata dal CONASES nell'ambito del Festival della Scienza di Genova al Palazzo del Principe, Villa di Andrea Doria, dal 26 ottobre al 7 novembre 2006, la mostra è stata curata da Sergio Los e Cesare Silvi, del Comitato Nazionale "La Storia dell'Energia Solare" (CONASES), istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Dipartimento per i beni archivistici e librari della Direzione Generale per i beni librari e gli istituti culturali; il progetto dell'allestimento, la ricerca e la composizione delle tavole sono di SYNERGIA (Sergio Los, Natasha F. Pulitzer e Pietro Los). La mostra introdotta da un convegno è stata successivamente esposta nel 2007 all'Università IUAV di Venezia, nella sede di Ca' Tron per la Facoltà di Pianificazione del Territorio e pubblicata nel numero monografico IUAV:42, e al BEST del Politecnico di Milano; nel maggio 2010 su iniziativa dell'ANAB, esposta alla Fiera di Verona nell'ambito della manifestazione GREENBUILDING.
La mostra - trenta grandi tavole (150 cm x 100 cm) - concentra l'attenzione su due principali culture energetiche: quella antica basata sull'uso dell'energia solare rinnovabile, differenziata per regioni climatiche e caratterizzata essenzialmente dall'uso del calore alle basse temperature; quella molto recente degli ultimi due secoli, dominata dall'abbondante uso dei combustibili fossili, che la rendono indifferente alle diversità climatiche e dipende da forme di energia pregiata, come elettricità e calore alle medie e alte temperature. Si tratta di una cultura contraddistinta da tecnologie che sprecano grandi quantità di energia per rispondere a esigenze che potrebbero essere soddisfatte altrettanto bene con la naturale energia del sole. L'idea centrale della mostra è che la città solare moderna potrebbe nascere componendo l'esperienza maturata dalle città antiche con le molteplici soluzioni tecniche rese disponibili dalle numerose scoperte scientifiche e dagli straordinari sviluppi tecnologici degli ultimi decenni per quanto riguarda in particolare nuovi sistemi di progettazione. Si tratta di una prospettiva che pone una serie di grandi e difficili sfide, sia tecniche che culturali, ma con le quali dobbiamo, forse, necessariamente confrontarci. Infatti, come potremmo rifornire di energia le città del futuro se continueremo a costruirle per funzionare essenzialmente con i combustibili fossili, destinati a esaurirsi, petrolio e gas, già in questo secolo?
In questa mostra usiamo il termine di "Città solari" per indicare le città costruite e funzionanti soltanto con l'energia solare rinnovabile nelle sue forme dirette e indirette (cadute d'acqua, vento, foreste o biomasse). Si tratta di un termine ritenuto appropriato per le città esistite prima dell'introduzione e la diffusione dei combustibili fossili. Un evento che risale appena a 200 anni fa. L'uso del carbone, petrolio e gas naturale, e più recentemente dell'energia nucleare, per l'alimentazione energetica delle città, ha portato - in meno di due secoli, un arco di tempo brevissimo se confrontato con la storia umana - a dimenticare quasi del tutto l'antica cultura solare accumulata in millenni di esperienze. E per il futuro? E' possibile immaginare, progettare e costruire delle città moderne che funzionano con la sola energia del sole?
La mostra invita i visitatori a riflettere su storia e futuro delle città solari attraverso un percorso espositivo fatto di immagini e fotografie. In trenta grandi tavole (150 cm x 100 cm), è descritta l'evoluzione delle città solari nelle varie regioni climatiche, dall'antichità ai nostri giorni, e viene proposto uno sguardo al futuro. Il racconto procede a tre livelli: nella parte alta delle tavole esso si concentra sulla città nel suo insieme; al centro pone l'attenzione sugli edifici; in basso illustra i componenti tecnologici di vario tipo utilizzati negli edifici e nelle città. Fa da sfondo ai testi in alto un colore, che esprime una valutazione sulla maggiore o minore sostenibilità degli insediamenti presentati, graduati in quattro colori dal rosso (poca sostenibilità) all'arancio, al giallo e al verde (buona sostenibilità). La narrazione è scandita da una serie di svolte, tra le quali: la scoperta del fuoco, la formazione delle prime reti urbane quali sistemi di comunicazione e relazioni, l'invenzione delle lastre trasparenti di vetro, la nascita della scienza della luce e i progressi dell'ottica fisica, la presa di coscienza del problema energetico e la riscoperta dell'energia solare.
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in allegato versione digitale completa (40 MB)