CASA SOLARE
Riqualificazione architettonica, ambientale ed energetica di una struttura in c.a; intervento in corso di realizzazione
- Anno 1996 – ristrutturazione 2008-2013
- Luogo e Area Climatica Località Castiglione Aldobrando, strada vicinale San Patrignano Mulino di Capuzzola, Gubbio, Regione Umbria - Lat 43°.21, Alt 540 m slm, clima temperato continentale
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Capogruppo – SERGIO LOS – Università IUAV di Venezia
Progetto Architettonico: SYNERGIA, Bassano del Grappa - Sergio Los, Natasha Pulitzer (coordinamento), Chiara Dal Molin et al.
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Questo l'intervento si trova nel punti più alto dell'ecovillaggio. Il paesaggio di questo sito è caratterizzato da un microclima locale fresco e asciutto d'estate, ben soleggiato e nell'ombra delle brezze di monte nel periodo invernale. La vista domina la vallata, e in primo piano emerge la presenza di ginestre e rose selvatiche; tutt'intorno e sulla parte più elevata del dosso sono stati ricavati dei terrazzamenti coltivati a tartufi.
L'iter progettuale dell'edificio ha subìto tra il 1993 e il 2008 svariate modifiche, derivate in gran parte dall'errore iniziale di posizionamento della costruzione. Nel testo in allegato, in premessa alla descrizione del progetto bioclimatico da noi studiato, viene riportato il programma che ha ispirato la prima committenza e i suoi progettisti che intendevano realizzare un edificio sperimentale: il Prof. Aldo Fanchiotti, dell'università la Sapienza di Roma, aveva studiato un sistema solare ispirato al metodo Barra/Costantini. L'edificio come appariva al momento del nostro incarico dopo le demolizioni del 2003 presentava la sola struttura portante in c.a. L'impianto edilizio è del tipo "casa in linea" a due piani con asse principale est-ovest, localizzato su un pianoro a ridosso di una scarpata appositamente profilata con opere di sbancamento. Il piano terra è un corpo profondo a doppio affaccio, mentre il primo piano ha un unico affaccio. Ne risulta una superficie coperta di 488,04 mq con una volumetria di circa 2300 mc. Il progetto si compone di 8 alloggi, quattro al piano terra e quattro monolocali al primo piano climatizzati mediante serre solari, ed è destinato a ospitare 25 abitanti.Il carattere multi-scala che contraddistingue l'architettura bioclimatica conduce a studiare l'ediificio nel suo rapporto con il sito, progettando il microclima esterno, quello interno e una serie di spazi intermedi fra i due. La facciata esposta a mezzogiorno si apre al sole con ampie vetrate che al primo piano racchiudono una serra continua che si collega nella zona a est con la terrazza; in questo modo l'edificio, come "captatore" nei mesi invernali riceve la radiazione solare, offrendo un contributo notevole alla climatizzazione degli ambienti interni, mentre nei mesi estivi l'intera facciata risulta in ombra, protette dalla mensola al primo piano e dalla copertura, evitando l'effetto serra che potrebbe surriscaldare gli spazi interni. La parete nord dell'edificio risulta comunque più compatta con finestre più piccole che si affacciano su uno spazio intermedio articolato su due livelli composto al piano terra da un portico mentre al primo piano dal ballatoio che porta ai vari alloggi, protetto dallo sporto della falda di copertura, dalla pioggia e dal vento. La presenza della scarpata consente all'edificio di trovarsi "nell'ombra" del vento; inoltre la superficie stessa della scarpata, essendo sempre rivolta a sua volta a sud, oltre che contribuire a modulare il microclima nell'immediato intorno dell'edificio, riflette la radiazione solare che supera l'ediificio, migliorando anche la luminosità della zona circostante. Formalmente il progetto interviene sullo scheletro della costruzione preesistente adottando una delle strategie suggerite dall'architettura bioclimatica, quella di intervenire con un doppio involucro: il primo avvolge esternamente le strutture eliminando i ponti termici con un involucro duraturo, resistente alle intemperie. La composizione delle pareti, più aperte a mezzogiorno e più compatte a nord, con le due falde di copertura appoggiate sull'ultimo solaio, è studiata per riconfigurare l'architettura complessiva e i suoi componenti, dimensionati per consentire all'edificio di conseguire una certificazione di classe A. Il secondo involucro che sta all'interno, regolarizza la geometria degli spazi correggendo i molti difetti geometrici di esecuzione della struttura portante. L'impianto del tipo a pompa di calore.
Gruppo di progettazione: SYNERGIA; Progettazione degli interni, Project manager e DDLL generale: N. PULITZER; Progettazione esecutiva, editing e rendering: C. DAL MOLIN, D. Petucco, I. Visentin, G. Parise; Analisi energetiche: A. Biasia, M. SCARPA - Università di Padova; Strutture,Sicurezza e DDLL: SIGE srl, (VI), F. ZAUPA; Sicurezza in cantiere: F. OSIMANI, (PG); Impianti Idro-Termo-Sanitari, legge 10, Valutazione previsionale requisiti acustici: LEDA srl, Colle Umberto (TV), M. TONON; Impianti Elettrici e Speciali, Fotovoltaico: Polo Tecnologico per l'Energia srl, (TN), M. FAURI – Università di Trento; Autorizzazione agli scarichi e Relazione geotecnica: Studio di Geologia applicata e Analisi Ambientali, P. BARTOCCINI, (PG); Rilievi, accatastamenti e opere stradali: SURVEY POINT, S. BOEMIO (PG); Impresa costruttrice: SA-FRA societa cooperativa – P. e D. SALIZZATO, Mestre, Venezia.
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