Pubblicazione: S.Los - "Carbonia: dall'autarchia alla sostenibilità"
RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA ROMA A CARBONIA
MEDITERRANEO - proposta per la partecipazione al concorso di idee per la riqualificazione di Piazza Roma della di Carbonia - Città di Fondazione progettata da Gustavo Pulitzer nel 1936 Concorso, 2° premio
- Anno 1999
- Luogo e Area Climatica Piazza Roma, Carbonia, (CI) Sardegna, lat. 39°17’ N – clima temperato caldo
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Progetto Architettonico: NATASHA PULITZER e SERGIO LOS
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Collaborazioni: SYNERGIA progetti: Paolo Bertotti; Rendering: PIETRO LOS
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Mediterraneo, il motto della proposta, connota la volontà di perseguire la valorizzazione dell'identità culturale sarda: la storia, la geografia e il clima di Carbonia.
Questo progetto rappresenta una esperienza anche famigliare molto particolare: un gioco architettonico che intreccia diverse generazioni e concezioni, Natasha, sempre curiosa di carpire l'anima dei luoghi, si trova a riprogettare col marito Sergio Los una piazza disegnata trent'anni prima dal padre, Gustavo Pulitzer. Per rigenerare l'ampio vuoto della piazza rimasto irrisolto, uno spazio eccessivamente dilatato perché imposto originariamente per una massa di persone acclamanti, divenuto isola pedonale e parcheggio per le auto che gli transitano intorno. La proposta progettuale affiora utilizzando gli argomenti compositivi tipici dello studio: il carattere multi-scala esplicitato nel progetto latente incorporato nella struttura della città attuale, e non solo nella Città di Fondazione, ma in quel sistema sistema di spazi che la vita urbana ha prodotto negli anni successivi; la sostenibilità come programma che non trascura l'identità del luogo e l'attenzione per il microclima, un argomento importante per una città che in quegli anni era una delle prime agenzie energetiche costituite in Italia.Emergono due sistemi di spazi civici compresenti, formalmente molto diversificati ma complementari: da una parte, i quattro ambiti istituzionali disposti al contorno della piazza, quasi un repertorio di tipi situati caratterizzati da simmetrie locali: l'isolato urbano con il Municipio e Ufficio postale; il sistema religioso, disposto in una posizione sopraelevata e panoramica con il Campanile, il Sagrato e il Chiostro che racchiude un piccolo giardino abitato dalla statua dedicata a Santa Barbara, la protettice dei Minatori; il Teatro e il Dopolavoro, strutture destinate alla cultura e al tempo libero; la Torre costruzione massiva in trachite, il cui affaccio sul viale alberato, tangente alla piazza, tradisce il suo ruolo retorico e monumentale.
Dall'altra, la geometria di un tracciato obliquo rispetto alla griglia ortogonale originaria, che si estende oltre la piazza a connettere altri spazi che la vita urbana ha prodotto negli anni successivi: un primo asse perpendicolare alla via Gramsci, un secondo asse astronomico nord-sud che sottopassando la strada veicolare, connette il vecchio Teatro con quello nuovo all'aperto. Ne risulta un progetto multi-scala, una composizione dinamica, dall'apparenza semplice, quasi naturale, ma complessa nella sua percezione tridimensionale introdotta dall'asse astronomico nord-sud che connette il vecchio Teatro con quello nuovo all'aperto, un percorso pedonale che sottopassa la strada veicolare.
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