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SCUOLA MATERNA A CONTEA

SCUOLA MATERNA A CONTEA
  • Anno 2009
  • Luogo e Area Climatica Parrocchia Beata Vergine Della Presentazione Frazione di Contea, Montebelluna, TV, Regione Veneto, Lat 45.46, Alt 109 m s.l.m., clima temperato conti-nentale
  • Progetto Architettonico: SERGIO LOS

  • Collaborazioni: SYNERGIA: C. Dal Molin, F. Cerato, G. Parise.

  • Sono diversi i motivi che hanno spinto la Parrocchia di Contea nella città di Montebelluna a programmare la nuova Scuola Materna. Innanzitutto l'esigenza di sistemare l'educazione dei bambini in una sede più ade-guata, poi il carattere impresso a queste attività dalle iniziative per uno sviluppo sostenibile e infine, non meno importante, lo stato in cui versa la scuola attuale che è costretta in un vecchio edificio che richiede cure attente e una costosa continua manutenzione. Il lotto prescelto si trova in un'area di servizi sportivi quindi immersa nel verde e ben servita da strade che lo connettono alle abitazioni dei bambini che dovrebbero frequentarla. La sua configurazione allungata, in direzione nord/sud, e l'orientamento solare suggeriscono un edificio semplice nella pianta, compatto nel volume, molto aperto a mezzogiorno e protetto dalla pioggia e dal vento a settentrione. Le aule condividono un orientamento che le espone al sole, ma essendo tre occupano quasi tutta la larghezza disponibile. I prospetti orientale e occidentale risultano perciò attrezzati per ospitare rispettivamente l'accoglienza dei genitori che accompagnano i bambini e le attività libere da svolgere collettivamente all'aperto, le prime semplici attività sportive. Per questo tali prospetti sono meno aperti degli altri, e questo contribuisce però a migliorare la qualità ambientale sia d'estate che durante l'inverno. La scuola ha dunque una climatizzazione e illuminazione naturali, pur essendo dotata di impianto di climatizzazione per i momenti più difficili.

    Il primo tema progettuale è l'immagine che evoca gli spazi domestici prodotti dalla scuola, percepibili non solo da parte dei bambini ma anche dalle maestre. I tetti a falde in legno comunicano questo senso della casa evocando un archetipo, ogni aula una casa individuabile. Il secondo, è il gioco inteso come simulazio-ne delle tante realtà che i bambini dovranno incontrare ma in condizioni di sicurezza. Nell''aula trovano un armadio per riporre i loro abiti e strumenti, un gabinetto, un tavolo per lavorare e anche per mangiare assie-me agli amici coi quali la condividono, quando sarà possibile. Prospettando su una strada che costeggia la "piazza", le aule fronteggiano altre casette virtuali che sono i laboratori per attività speciali, come i servizi condivisi delle città. Nell'aula/piazza, che si può anche dividere in due, si svolgono attività informali, ludiche, comunicative. Vi sono poi gli spazi all'aperto e per farli percepire come una continuazione anche formale dell'architettura interna della scuola, abbiamo composto gli spazi verdi utilizzando uno stesso tracciato regolatore. Le stanze coperte e quelle scoperte seguono un disegno coerente che si legge nel comune allineamento di spazi in muratura e di spazi verdi. (Scuola Materna Onaic di Tarvisio). Data la profondità del corpo di fabbrica, abbiamo aperto il tetto per dare luce naturale alla parte centrale, dividendo così l'edificio in due settori, meridionale e settentrionale. Nella divisione del tetto, corre un passaggio, un ponte di legno percorribile per le manutenzioni e pulizie, che permette di osservare anche dall'esterno gli spazi interni.